Cara Virginia,
ho finito stamattina di leggere il tuo diario e una parte di me pensa che non avrebbe dovuto. Non immaginavi che, ad anni di distanza dalla tua morte, qualche essere umano che non era ancora stato concepito mentre eri su questa terra lo avrebbe letto e pensato che sarebbe stato bello conoscerti. E ora sono qui, con la sensazione di essermi intrufolata in un universo privato, in cui condividevi con te stessa sensazioni su quel che stavi - o non stavi - scrivendo insieme ad appunti sulla cena che avresti preparato o su questo o quel cappello o vestito che volevi comprare.
Virginia, una di noi |
Gli anni passano, ma certe cose restano. Leggere le tue parole, scritte ben più di cinquanta anni fa, mi ha fatto capire che alcune cose non sono cambiate per niente, che puoi anche essere considerato un genio immortale della letteratura ma una parte di te non si libererà mai di quell'ansia, di quella tristezza e solitudine che ti toglierà il respiro, costringendoti a letto e poi facendoti rialzare per fare delle cose che ti sembrano insensate ma forse alla fine riveleranno di avere uno scopo.
Mi è piaciuto sentire i tuoi pensieri, anche quelli che riguardavano le sterline che ti avevano pagato per questo o quel libro o quell'articolo su quel giornale. Penso che se fossi vissuta oggi forse non ci saremmo conosciute, ma sicuramente avresti avuto un blog interessante che io avrei commentato spesso e tu mi avresti ignorata perché è così che fanno le vere star. Penso che io, oggi, scrivo un blog che forse non legge nessuno e di tanto in tanto pubblico un articolo da qualche parte e sto lì a contare gli euro che ho in tasca e non è cambiato proprio niente, perché anche io a volte devo inventarmi la cena perché ho il frigorifero vuoto. E il mal di testa. Non dimentichiamoci il mal di testa.
Le tue parole non sono mai antiquate ma modernissime e mi sembra quasi di conoscerti e da una parte vorrei rassicurarti: non sei stata dimenticata, non sarai mai dimenticata perché sei indimenticabile. E ti garantisco che prima o poi leggerò anche i tuoi romanzi e non solo i saggi, ma devi perdonarmi, perché la realtà è così opprimente che a volte non riesco a iniziare i classici. So che anche tu avevi l'abitudine di ossessionarti per i libri. Ti dicevi che dovevi leggere questo e quello, e scrivevi cosa ti piaceva e cosa no.
Sai cosa Virginia? Non mi interessa dei blogger poser pseudo intellettuali, prendilo come l'elogio di una fan girl ma ti ammiro davvero e se oggi tu avessi un blog condividerei sui social network ogni tuo post.
Con ammirazione,
Bookaholicxxx
Voglio apparire una persona di successo persino a me stessa. Eppure non riesco a esplorarla del tutto. E' il fatto di non avere bambini, di vivere lontano dagli amici, di non riuscire a scrivere bene, di spendere troppo per mangiare, di diventare vecchia - penso troppo ai percome e ai perché: troppo a me stessa.
Consigli a un aspirante scrittore, Virginia Woolf
2 commenti:
Proud of you!
Te lo avevo consigliato io lo scorso anno, ricordi?
Mi consigliano una marea di libri... Io me li appunto tutti ma poi leggerli... un po' come Alice.
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