venerdì 18 settembre 2015

Letture compulsive: Quando siete felici fateci caso, Il mondo incantato, Donne che amano troppo e The Sleeper and the Spindle

Buongiorno compulsivo a tutti,
è una Bookaholic in vena di autoanalisi a scrivervi. Purtroppo - o per fortuna - se gli uomini di mezza età hanno la crisi dei cinquanta anni, le donne hanno una crisi analoga quando raggiungono la soglia dei trenta e ahimè - forse qualche lettore mi credeva più giovane - io l'ho raggiunta. In periodi di crisi - intesa come "rottura", quindi "cambiamento" - proprio non riesco a buttar giù libri di narrativa e allora si va di saggistica. Ecco le mie ultime letture.

Bellissima cover
Quando siete felici fateci caso (Kurt Vonnegut, Minimum Fax)
Non ho molto da dire su questa raccolta di discorsi pronunciati da Kurt Vonnegut (Mattatoio n. 5) in diverse occasioni (perlopiù cerimonie per laureandi in vari college americani). Si tratta di un libro breve, che risente di tanto in tanto degli schemi del parlato, con una copertina e un titolo fantastici e alcune riflessioni che vale la pena condividere. Vonnegut lo dice senza tanti giri di parole: se siete felici fateci caso, gioite dei momenti belli quando notate che ne state vivendo uno. È l'unica vera strada per la felicità. E tendo a concordare con lui.
Fantastiche le streghe!

Il mondo incantato (Bruno Bettelheim, Feltrinelli)
Possiedo una copia di questo saggio sui significati psicanalitici delle fiabe da anni ma non avevo trovato il tempo o la voglia di leggerlo. L'ho approcciato varie volte, bloccandomi all'introduzione. Questa volta mi sono decisa a saltarla e andare direttamente al primo capitolo e lo stratagemma ha funzionato: forse sono anche io protagonista di una fiaba e dovevo provarci tre volte prima di compiere la mia missione? In ogni caso il libro l'ho finito e mi è anche piaciuto. Senza dubbio è un modo nuovo - nonostante sia impostato su un tipo di psicanalisi antiquato - di vedere fiabe note a tutti sin dalla più tenera età e offre molti spunti di riflessione sulla narrazione a livello generale. Adatto anche a chi non si occupa di psicologia in modo professionale.

Ansia occhio in primo piano

Donne che amano troppo (Robin Norwood, Feltrinelli)
Quando Irene me lo ha consigliato, contando che mi aveva consigliato anche Il secondo sesso, non ho potuto non leggere questo saggio. Speravo sinceramente in qualcosa di meglio. La mia insoddisfazione nei confronti del libro nasce dal fatto che racconta storie che hanno davvero del patologico, mentre avrei avuto voglia di leggere qualche esperienza in cui potermi riconoscere di più. Delle dinamiche un po' meno esasperate insomma. 

Fonte: geekinsider.com
Tra le letture recenti meritano una menzione a parte il romanzo breve (o racconto lungo, non ho mai capito la differenza) illustrato da Chris Riddel e scritto da Neil Gaiman The Sleeper and the Spindle e la graphic novel Lo scultore di Scott McCloud. Sta per essere pubblicato in italiano da Mondadori, ma io non ho resistito e l'ho letto in versione originale Bloomsbury. Ora che esce anche in italiano non aspettate e fatelo anche voi. Sempre tema fiabesco, vagamente lesbo, decisamente ottimo per riflettere.

Lo scultore e Meg

Di Lo scultore ho apprezzato alcune cose, mentre altre no; è, fondamentalmente, una storia sull'amore, l'arte e la vita. Facile riconoscersi nell'ansia di esprimersi e di non essere dimenticati che comunica, ed è bene che, di tanto in tanto, le storie ci ricordino l'importanza di vivere ogni attimo apprezzandolo come se fosse l'ultimo. Non mi è però piaciuto lo sviluppo della storia d'amore tra David e Meg. Lei, affetta da crisi maniaco depressive e probabilmente affetta da disturbo bipolare, si porta a casa lui, uno sconosciuto ubriaco e senza tetto, lui si innamora di lei nel giro di cinque minuti... Insomma, è la classica ragazza dei sogni che non esiste nella vita reale, un personaggio femminile totalmente a servizio del personaggio maschile della vicenda che non ha autonomia narrativa e respiro. Nel complesso ho apprezzato il messaggio sul "vivere la vita" quindi consiglierei Lo scultore, ma con una riflessione pre e post sull'immagine femminile che ne emerge.

Non so se e quando riuscirò a far ritorno alla narrativa senza immagini. Intanto, vi porgo i consueti saluti compulsivi,

B. 


1 commento:

elena ha detto...

Il libro di Bettelheim mi interessa tantissimo, la prossima volta che vado in libreria lo cerco :)