venerdì 9 maggio 2014

Di autori metanarrativi, galoppini e autori defunti tanti anni fa

Buongiorno compulsivo a tutti,
ricordate che lo scorso post di questo blog si intitolava Le letture arrangiate? Ebbene, credo di essere ufficialmente in crisi da overbooking. In particolare, credo che questo overbooking riguardi i romanzi di genere fantasy e YA. Non ne posso più, ho bisogno di una boccata d'aria. In questo è stata provvidenziale la mia amica Katiu, grazie alla quale ho avuto l'opportunità di leggere ben due libri che senza il suo intervento probabilmente non avrei letto. 

L'autore de L'autore è Fabio Girelli
(e la cosa un po' mi intimorisce!). La
cover è di Luigi Sinis della Bonelli!
Il primo si intitola L'autore, ed è un thriller di Fabio Girelli. Vi copio la sinossi: Levin Alfieri è il medico legale incaricato di eseguire l’autopsia su Alberto Garlanda, la Iena, il cannibale che ha scioccato il mondo con la sua ferocia. E' appena stato ucciso in uno scontro a fuoco con la Polizia e ora il suo cadavere si trova disteso su un tavolo d’obitorio. Tutto procede normalmente finché il bisturi non incide i tessuti gastrici dell’uomo e Levin Alfieri sente la lama urtare qualcosa di metallico. Dallo stomaco della Iena emerge un anello. Lo stupore dura appena un attimo, presto subentra il terrore: in quel cerchietto d’oro il medico legale riconosce qualcosa di famigliare, molto famigliare. Quello non è un anello qualunque. Quella è la fede nuziale di sua madre. Da quel momento scatterà una convulsa corsa contro il tempo, una tetra caccia al tesoro che sembrerà ripercorre la trama di Anna Karenina, il grande romanzo russo a cui Levin e i suoi due fratelli, Stepan e Vronskij, devono il proprio nome.

Dunque, come prima cosa vi dirò che nonostante i molti rimandi ad Anna Karenina non è indispensabile conoscere il romanzo di Tolstoj: io personalmente non l'ho letto e ho gustato L'autore senza problemi. Credo che il pregio della storia di Girelli sia la capacità di sorprendere il lettore e portare la vicenda a una conclusione catartica che lascia l'impressione di aver chiuso il cerchio. A questa coerenza generale della trama si unisce una scrittura molto scorrevole che non diventa mai pesante e nemmeno truculenta (seriamente: per essere un thriller sul cannibalismo poteva adottare una prosa molto più truculenta, ma questo non avviene). Mi è piaciuta la caratterizzazione dei personaggi e soprattutto l'idea di adottare, nel corso della narrazione, punti di vista differenti, e in particolare questa scelta si dimostra poi funzionale allo svolgimento della trama (non dico altro). Un altro aspetto che ho adorato del libro e la sua vocazione metanarrativa: l'idea stessa che dietro le peripezie dei fratelli Alfieri possa esserci un "autore", una figura nell'ombra che scrive una trama e lascia ai suoi personaggi una limitata libertà d'azione è molto interessante. A questo punto spero solo che Fabio Girelli non sia un serial killer in incognito! Sperando che non nasconda scheletri nell'armadio, vi consiglio di leggere il suo libro. E già che ci siete, date un'occhiata anche al booktrailer.

La mia personale copia del libro 
grazie a Katiu!
L'altro libro che ho letto grazie a Katiu è un regalo. Sto parlando di Il bastone di Virginia Woolf di Laurent Sagalovitsch. Beh, devo dire che Katiu è stata molto brava a scegliere un libro che potesse essere nelle mie corde ma che non avrei letto se non me lo avessero regalato. Il bastone di Virginia Woolf ripercorre i giorni antecedenti e successivi la morte della scrittrice attraverso alcuni - immaginari - stralci dal suo diario, dal diario del marito Leonard, della cameriera Louie e del suo medico curante, il Dr. Fine. Ne emerge un ritratto triste e allo stesso tempo delicato, che mette in luce la grandezza della scrittrice Woolf e i difetti dell'essere umano Virginia. Mi è piaciuto in particolare il punto di vista di Louie: il vissuto di questa semplice cameriera che va avanti nonostante tutto è persino più tragico di quello della Woolf. Eppure, per contrasto, Louie non si lascia abbattere e vive giorno per giorno. Ciò mi ha portato a riflettere: la "nobiltà" e la "grandezza" della Woolf sono lussi che non tutti possono permettersi. Molto spesso la vera forza sta nell'apparente prosaicità degli umili. Non so se sono riuscita a esprimermi con chiarezza, ma meglio di così mi risulta difficile.

Ecco a voi Sidekick, la galoppina di Dark
Ryder!
Nel frattempo ho momentaneamente messo da parte The Hangman's Revolution, secondo volume della serie WARP di Eoin Colfer. L'ho "rimpiazzato" con un altro romanzo ricevuto tramite NetGalley: Sidekick. Sidekick, di Auralee Wallace, mi ha attirato soprattutto per il tema supereroistico: al centro della vicenda c'è l'ereditiera in disgrazia Bremy St James, che cambia città e vita in seguito a dei problemi con il padre, il miliardario Atticus St James. La nuova vita di Bremy la conduce a mettere a rischio la sua stessa sicurezza per seguire le orme di una misteriosa eroina in costume, Dark Ryder. Bremy è la sidekick a cui il titolo fa riferimento, la Robin della situazione (letteralmente sidekick significa "galoppino"). Una cosa che mi ha colpito in positivo del romanzo è che Dark Ryder sia una supereroina donna e di colore. Mi piace l'idea che, nonostante la voce narrante sia Bremy, la vera protagonista della storia, l'eroina, sia una donna di colore. Mi rendo conto che la questione è più sentita nella letteratura e nella fiction americana che in quella europea e italiana in particolare - è innegabile che in Italia ci sia meno "diversità", se non altro per una questione di ampiezza territoriale. Si tratta in ogni caso di una scelta che ho apprezzato. A prescindere dalla questione, Sidekick è un romanzo che ha dalla sua brevità e scorrevolezza: le 200 pagine del libro si leggono molto velocemente. La narrazione ha molti spunti comici e apprezzo il sense oh humor dell'autrice. La storia fila, pur senza essere un capolavoro. I personaggi non sono particolarmente approfonditi, ma assolvono al loro ruolo nella vicenda. Ribadisco: Sidekick non è certo un capolavoro ma si lascia leggere. Ve lo consiglio se amate il genere supereroistico e ve la sentite di affrontare un supereroe non a fumetti.

Detto questo, che aggiungere... nonostante l'overbooking la mia bulimia letteraria imperversa a tutto spiano (solo letteraria per fortuna): desidero leggere così tanti libri senza avere il tempo materiale per farlo che ormai la lettura sta diventando una corsa all'ultima pagina in cerca di qualcosa che non esiste. Ma ci sarà mai un libro perfetto che mi dia ciò che cerco? Voglio solo un po' di astrazione dalla realtà circostante, dimenticarmi chi sono io mentre sto leggendo.

E ora? Si torna a leggere.
Compulsivamente vostra,
B. 

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