sabato 10 gennaio 2015

Le letture schizofreniche

Buon pomeriggio compulsivo a tutti,
è una Bookaholic che forse si è ripresa dall'ultima crisi di bulimia letteraria, o forse no, a scrivervi. Negli ultimi giorni ho aperto - e chiuso - svariati libri, ripresi, abbandonati, tutti - per un motivo o per un altro - insoddisfacenti. Ma quali libri? E perché? E soprattutto, riuscirò a finirli?

La stupenda cover Harlequin (?)
Anzitutto, i libri in questione sono così tanti che, non avendoli segnati su Goodreads, dovrò aiutarmi con l'ebook reader consultando la sezione "ultime letture". Dietro consiglio della mia kompagnuccia di merende ho provato la serie di Jennifer L. Armentrout Dark Elements, della quale ho iniziato a leggere il primo libro, Caldo come il fuoco, e il prequel Dolce come il miele. Trattandosi di un prequel, ho iniziato prima quest'ultimo, soprattutto perché si trattava di una novel di sole 100 pagine. Non l'avessi mai fatto. Ora, so benissimo che se razionalmente so di essermi stufata di un certo tipo di libri, non dovrei nemmeno iniziarli. Ma l'ho fatto, Dio mi perdoni, l'ho fatto. E al terzo capitolo, dopo che Lui torna dopo anni a reclamare Lei come sposa e la bacia al primo (re)incontro ho chiuso il libro. Voglio dire, se non ci vediamo da anni tu che fai torni a casa, hai la pretesa sessista di reclamarmi come tua moglie, mi baci senza chiedermi il permesso e io mi fingo contrariata ma sotto sotto ti trovo figo e sono pure contenta? Scherziamo? A morrrrrte! Un po' meglio Caldo come il fuoco, che ho iniziato mossa dalla curiosità di conoscere il nuovo fictional boyfriend della mia kompagnuccia di merende, un principe degli Inferi di nome Roth. In quanto principe degli Inferi Roth è una specie di cugino di Nico, quindi non potevo perdermelo. Quando la protagonista del romanzo - che tra l'altro si chiama Layla, classico nome da harmony - inizia a parlare della figaggine di Roth ho iniziato a perdere la pazienza ma voglio andare a vedere dove va a parare il romanzo, se non altro perché il primo della serie Lux, sempre della Armentrout, in definitiva mi era piaciuto.

C'è stato tuttavia un altro caso in cui è bastato un cenno agli addominali del protagonista maschile a farmi chiudere il libro. Sto parlando di Zombie allo specchio, secondo volume della serie YA di Gena Showalter Alice in Zombieland. Ora, Alice e Cole stanno insieme dal primo libro della serie, che lessi e mi piacque. Ma dopo un po' tutti questi ragazzoni muscolosi mi congelano gli ormoni invece di risvegliarli. Ho chiuso il libro dopo poche pagine e non so se e quando lo riprenderò.
Avendo letto ultimamente Colpa delle stelle, ho voluto provare a leggere un'altra autrice di YA molto apprezzata oltreoceano: Rainbow Rowell, di cui ho iniziato Eleanor & Park. La scrittura e lo stile della Rowell mi hanno fatto esattamente la stessa impressione di John Green: una paraculata qui, una disgrazia esistenziale là, protagonisti disadattati ma oh, tanto intelligenti! Chiuso a pagina 70 dopo una veloce scorta al finale. E per quanto sia notorio che non amo i YA ho apprezzato molto alcune serie sia YA che Middle Grade, si tratta semplicemente di fare le cose bene e non utilizzare i soliti cliché.
Dopo 200 pagine ho dovuto abbandonare anche Jacqueline Carey, di cui avevo iniziato a leggere il primo volume della Kushiel Trilogy, Il dardo e la rosa. Perché? Molto semplice: dopo 200 pagine la situazione politica di Terra d'Ange restava sfumata, solo tre i personaggi introdotti - peraltro con caratterizzazione parziale - insomma, non succedeva niente. Mi aspettavo una partenza lenta visto che il libro è di 800 pagine. Ma se dopo 200 ancora la storia principale non parte mi passa un po' la voglia.
Ho letto le prime pagine anche di Words of Radiance, secondo volume delle Cronache della Folgoluce di Brandon Sanderson. Al momento non ho continuato perché non me la sento di leggere ora un romanzo di 1000 pagine in inglese, sebbene a Sanderson bastino poche righe per catturare un lettore e onestamente nessuno dei suoi libri mi ha deluso finora.

In stand by anche Lector in fabula di Umberto Eco, che ho iniziato a leggere perché cercavo qualcosa di semiotico sull'interpretazione del testo in particolare relativo al sottinteso. Alcuni capitoli li ho trovati molto interessanti, altri fin troppo tecnici (ma da Eco cosa avrei dovuto aspettarmi?) e non so ancora se e quando lo continuerò.
Ho dato un'occhiata anche a Morte a Pemberley di PD James, un sequel in salsa mistery di Orgoglio e Pregiudizio. Non sembrava male ma non è scattato nulla e dopo aver chiuso non ho più riaperto. Provato Le cronache di Magnus Bane di Cassandra Clare ma ho momentaneamente interrotto per problemi di visualizzazione dell'ebook sul reader.
Insomma, se questa non è bulimia letteraria non saprei come definirla. Il problema è che forse ho letto troppi libri e certi meccanismi mi sembrano ormai scontati. O forse semplicemente mi ostino a leggere libri che io stessa considero "bleah" oppure libri che apro per curiosità e irrimediabilmente si rivelano sopravvalutati. Ho sempre avuto la curiosità di leggere blog altrui, pur non avendo un recensore del cuore del cui parere mi fido ciecamente. Ho i miei kompagnucci di merende e di loro mi fido, ma sono Lettori e non blogger. Molti blogger semplicemente non hanno gusto o esperienza sufficiente per giudicare un libro con oggettività. E osannano i vari John Green, Rainbow Rowell etc etc.

Detto questo, spero di trovare un libro che quanto meno riesca a interessarmi. Ma quando mi prendono questi periodi di letture schizofreniche mi annoio molto molto in fretta. A voi è capitato un periodo così? Come si fa a finire un libro dopo averne iniziato uno?

Saluti compulsivi a tutti,
B. 

2 commenti:

MagicamenteMe ha detto...

Istintivamente quando leggo la parola addominali salto alla fine del periodo.
E' vero, alla fine questi protagonisti sono delle fotocopie: tutti uguali, però devo dire che mi piace lo stile della Armentrout

Anonimo ha detto...

Attendo il tuo giudizio sulle cronache di Magnus Bane che tutto sommato mi intrigherebbe... ;-)