venerdì 6 marzo 2015

Fino a qui tutto bene

Buongiorno compulsivo a tutti,
è una Bookaholic indefinibile a scrivervi quest'oggi. Ieri mattina mi è capitato, grazie a un'amica, di partecipare alla proiezione stampa di un film che sembra scritto apposta per me, soprattutto in questi giorni: Fino a qui tutto bene. Vediamo di cosa parla e che me ne è parso.



La trama

Vincitore del Premio del Pubblico BNL | Cinema Italia all'ultimo Festival Internazionale del Film di Roma, Fino a qui tutto bene racconta l'ultimo weekend insieme di cinque ragazzi che hanno studiato e vissuto gli anni dell'università nella stessa casa, dove si sono consumati sughi scaduti e paste col nulla, lunghi scazzi e brevi amplessi, nottate sui libri e feste all'alba, invidie, gioie, spumanti, amori e dolori. Ma adesso quel tempo di vita così acerbo, divertente e protetto, sta per finire e dovranno assumersi le loro responsabilità. Prenderanno direzioni diverse, andando incontro a scelte che cambiano tutto. Chi rimanendo nella propria città, chi partendo per lavorare all'estero. Il racconto degli ultimi tre giorni di cinque amici che hanno condiviso il momento forse più bello della loro vita, di sicuro quello che non scorderanno mai.

Il trailer 



La mia opinione sul film

Come scrivevo più sopra, questo film sembra scritto apposta per me in questo periodo. Un po' perché ho trascorso un week end a Pisa giusto tre settimane fa e ho riconosciuto alcuni scorci della città utilizzati per le esterne. Un po' perché anche io, come i cinque protagonisti della storia, sono nel mezzo di un trasloco che mi porterà a cambiare città. Le (dis)avventure di Andrea (Guglielmo Favilla), Vincenzo (Alessio Vassallo), Francesca (Melissa Bartolini), Ilaria (Silvia D'Amico) e Cioni (Paolo Cioni) hanno un quid in cui chiunque abbia fatto la vita da fuori sede (o semplicemente una vacanza con degli amici) si riconoscerà: come loro, anche io consumo abitualmente pasta col nulla e ho ripescato roba dalla spazzatura perché l'etichetta indicava di consumare preferibilmente entro la data di scadenza. Certo, non ho mai lavato i piatti nella doccia, ma chiedendo un po' in giro troverei senza dubbio qualche amico/a a cui è successo. Dovessi indicare il limite del film direi che accenna a vari temi senza approfondirli, ma considerando l'intento della storia, quello di fotografare un momento della vita di questi ragazzi, senza dirci come andrà a finire, direi che è una scelta giustificata. Se in sostanza il film ci dice di non temere il futuro ma concentrarci sul presente è il tono narrativo a fare la differenza. Divertente ma non sguaiato, a tratti surreale ma mai incoerente, Fino a qui tutto bene presenta con sguardo nel complesso realistico i nuovi giovani di oggi - categoria in cui mi inserisco felicemente - spiantati per necessità e un po' per scelta, determinati a inseguire i sogni nonostante tutto, e sicuri che prima o poi ci sarà una nuova festa da qualche parte. Che abbiate venti anni o trenta, se volete passare un bel pomeriggio al cinema e premiare l'entusiasmo della crew di Fino a qui tutto bene e di Microcinema Distribuzione vi consiglio di dare un'occasione a questo film, in sala dal 19 marzo

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